Emergenza COVID-19

 

Trovarsi improvvisamente coinvolti in una pandemia globale è un evento trasformativo che nessuno di noi era preparato ad affrontare.
Il lockdown che tutti noi abbiamo dovuto rispettare a partire da marzo 2020, e tutte le successive restrizioni, ci hanno costretti a cambiare molte nostre abitudini, sia che fossero personali, lavorative, o relazionali.
Per alcuni magari è stato molto difficile dover rinunciare ad alcune routine quotidiane, per altri invece il rallentarsi delle richieste e delle pressioni dal mondo esterno può aver avuto anche un effetto positivo sulla propria vita.
E poi, naturalmente, c’è chi ha dovuto affrontare la paura del contagio o, purtroppo, il dolore e la sofferenza davanti alla malattia o alla morte dei propri cari, o ha avuto la sfortuna di sperimentare gli effetti del virus in prima persona.
Quando il virus ha colpito la prima volta, ci ha colti certamente impreparati, ma al tempo stesso capaci di trovare risorse a cui affidarci, come se avessimo dovuto affrontare un improvviso, rigidissimo inverno, ma forti della scorta di provviste fatta nelle stagioni precedenti.
C’è chi ha ricavato dei benefici da questo periodo, e chi ha tenuto duro semplicemente affidandosi all’idea che #andratuttobene e #celafaremo.

Oggi, dopo un tanto agognato ritorno ad una semi-normalità, continuiamo a combattere una guerra incerta contro un virus che non sembra aver voglia di andare via del tutto.
Il rischio, oggi, è che non ci sia la scorta di provviste a tutelarci.
Che le risorse che avevamo all’inizio di tutto questo oggi siano più sbiadite.
Ci sentiamo appesantiti e affaticati dal prolungarsi di questa situazione, dall’incessabile martellamento, mediatico e non, sul virus, sulla sua pericolosità, letalità, incidenza, sulle varianti, i vaccini, e sugli effetti della pandemia sull’economia mondiale a tutti i livelli.
Oggi, davanti agli slogan tanto popolari di qualche mese fa, potremmo voler dire:

Sì, andrà tutto bene e ce la faremo, ma quando?


Questo è il rischio che il prolungarsi dell’emergenza ci pone davanti: il rischio non più di farci trovare impreparati, ma impotenti e indeboliti. Stanchi e sfiduciati. Disorientati e spaventati, sopraffatti da tutta una serie di sensazioni ed emozioni completamente nuove e difficili da riconoscere e decifrare.
Proprio per questo, un percorso di sostegno psicologico può essere di grande aiuto per imparare a riconoscere le emozioni che stai provando e gestirle al meglio, riprendendo il controllo sulla tua vita.

Inoltre, in fondo a questa pagina troverai 8 brevi consigli per aiutarti a ritrovare alcune delle risorse perdute e a sentirti meglio.

 

Disposizioni di sicurezza

Il DPCM del 3 novembre 2020 rilasciato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e le linee guida dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia forniscono alcune indicazioni su come svolgere i colloqui psicologici in sicurezza nel rispetto delle normative e della salute di tutti.

Colloqui Online o di persona in studio?

Svolgere colloqui online non è obbligatorio, se non ovviamente per casi di positività al virus (e quindi di isolamento forzato), ma è comunque una modalità possibile e consigliata, e che effettuo normalmente già da molto tempo.
Per diverse ragioni è una modalità differente da quella in presenza, ma con alcuni accorgimenti è comunque possibile ricreare un ambiente sicuro e protetto, dove potersi aprire e affrontare le proprie problematiche insieme al terapeuta.
Nel caso ti interessi, clicca qui per andare alla pagina delle prenotazioni e specifica che vorresti un colloquio conoscitivo online.
Avrai così la possibilità di farti un’idea più precisa di cosa si tratta.

È sempre stato possibile svolgere i colloqui in studio, in quanto il colloquio psicologico rientra tra le prestazioni sanitarie.
Le disposizioni più recenti invitano comunque alla prudenza ma permettono lo svolgimento del colloquio, con l’uso di mascherina e una distanza adeguata. Inoltre, è garantita la sanificazione dei locali prima e dopo i colloqui, con l’utilizzo di dispositivi approvati.
Nel caso tu voglia prenotare un colloquio conoscitivo di persona, clicca qui.

È necessario il Green Pass?

Al momento, la normativa non prevede l’obbligo di Green Pass per l’accesso ad ambulatori o studi professionali privati, incluso quindi lo studio dello Psicologo; al contempo, non vieta al professionista di richiederlo discrezionalmente ai propri utenti come criterio per l’accesso a determinate attività private in presenza, a maggior tutela dei presenti soprattutto se le situazioni possono presentare un particolare rischio di contagio per i partecipanti (come ad esempio prolungate attività di gruppo al chiuso, utenze fragili, etc.).

E il vaccino?

Allo stesso modo, le disposizioni attuali non chiedono che gli utenti siano vaccinati per poter accedere al servizio.

Lo psicologo, al contrario, essendo un professionista sanitario, ha l’obbligo vaccinale, e io personalmente ho già ricevuto la terza dose (o booster).

 

 

8 consigli per la nuova quotidianità

Osserva
Per fortuna, sembra che lo spauracchio del lockdown sia sparito, e
non ci verrà più vietato completamente di uscire di casa.
Approfittane.
Lascia che l’aria aperta e la natura ti restituiscano vitalità.
Osserva il mondo esterno e apprezzane la bellezza che per un po’ ci è stata negata.
Naturalmente, rispetta il distanziamento sociale e adotta tutte le precauzioni!

 

Rallenta
Uno degli aspetti che ha colpito molte persone durante il lockdown di marzo 2020,
è che improvvisamente il mondo ha iniziato a rallentare.
Alcune cose che sembravano assolutamente irrinunciabili e improrogabili
hanno perso la questa caratteristica, e abbiamo scoperto di poterle lasciare scorrere,
di poter decidere di non reagire immediatamente.
Questo può accadere anche ora.
Il tuo tempo e il tuo modo lo decidi tu,
e se ti dai il potere di rallentare il tuo mondo, lo farà.

 

Abbi fiducia
Non è necessario urlare “Ce la faremo” dal balcone per avere fiducia.
Può essere sufficiente esserne consapevoli per noi stessi.
Avere fiducia vuol dire potersi adattare alla nuova situazione.
Vuol dire che sì, prima o poi andrà tutto bene, e che fino a quel momento
puoi fare del tuo meglio per andare avanti a vivere la tua vita,
consapevole che è l’unica cosa davvero in nostro potere.
Si tratta della
capacità di riprendere il controllo della propria vita,
con serenità e convinzione
.

 

Ascolta
Questo periodo è stato ed è tuttora difficile per tutti.
Ed è stato un periodo di condivisione, di pensieri, di fatiche, di angosce.
Un periodo di lunghe telefonate, video chiamate, riunioni.
Un lungo periodo di ascolto. Non dimenticarlo.
Ascolta, te stesso e il prossimo.
Dai la possibilità a chi ti è accanto di farsi ascoltare.
A volte ascoltare è la cosa più efficace per aiutarci a superare le nostre difficoltà

Rispetta
Può sembrare un controsenso, ma ricorda di non forzarti troppo.
Il fatto che tu possa, almeno in parte, fare ciò che facevi prima non vuol dire che tu debba farlo per forza.
Rispetta i tuoi tempi e i tuoi limiti per poterti riabituare alla normalità, a modo tuo.

 

Separa
Continua a separare le diverse fasi della giornata,
specialmente se sei in smart-working, in quarantena o in isolamento forzato.
Mantieni attive le routine quotidiane: lavati, vestiti, fai colazione agli orari a cui sei abituato.
Separa gli ambienti: il divano e i letto sono solo per riposarsi.
Il tavolo da pranzo non è la scrivania del lavoro. Se non hai abbastanza spazio, non preoccuparti.
Basta solo un cambio di angolazione e di prospettiva per differenziare l’esperienza.
Cerca di andare a dormire più o meno alla stessa ora, e di fare la stessa cosa al mattino.
Non lavorare oltre l’orario di lavoro, specialmente se lavori da casa.
Il semplice fatto di
“non avere altro di meglio da fare”
non deve portarti a sacrificare le cose che nutrono la tua vita.
Lavorare stanca, e sebbene a volte può dare soddisfazioni,
il costo rischia di essere
troppo alto se non c’è altro con cui alternarlo.
Se lavori in ufficio, apprezza il cambio di ambiente che ti permette di
rifiatare, e torna ad osservare.

 

Accetta
Non sempre però le cose vanno come vogliamo.
Forse succederanno altre cose spiacevoli.
Forse non riusciremo a riprendere alcune attività che amiamo ancora per molto tempo.
Forse ci sarà un nuovo lockdown, o una nuova variante.
Forse avevi dei grandi progetti che purtroppo hai dovuto posticipare.
Accetta.
Questa è una situazione che non abbiamo il potere di cambiare,
non possiamo cambiare lo svolgersi degli eventi.
Quello che possiamo cambiare è l’impatto che questi eventi hanno sulla nostra vita, e il significato che gli diamo.

Respira
Se ti senti sopraffatto da pensieri angosciosi, dallo sconforto e dalla sensazione di non riuscire più a gestire questa situazione, fermati un attimo.
Siediti, in maniera composta ma comoda, e chiudi gli occhi.
Fai un bel respiro profondo. Inspira con il naso, ed espira con la bocca.
Ogni volta che inspiri, trattieni il respiro per qualche secondo.
Poi rilascia tutto il fiato.
Cerca di concentrarti solo sul respiro, sull’aria che entra dal naso, resta dentro ai tuoi polmoni, e poi viene liberata.
Ad ogni respiro, cerca di trattenere il fiato un po’ più a lungo. Rilassa i muscoli del corpo. Svuota la mente dai pensieri. Ci sei solo tu e il tuo respiro. Se non ci riesci subito, non preoccuparti.
Sii gentile e paziente con te stesso, lascia che la tua mente trovi la capacità di lasciare uno spazio vuoto, e resta lì finché vuoi.

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Non esitare!
Il cambiamento inizia da te.